Daniel Della Seta ci racconta l'Italia, il paese delle eccellenze con i suoi fatti, notizie e curiosità. Tante storie, incontri ed esperienze dall'Italia che lavora.
Con lui abbiamo intrattenuto una conversazione sulla nostra produzione e sulla nostra storia. Abbiamo parlato di seta e di cravatte e anche di stile e futuro.

Ecco la trascrizione completa dell'intervista e più in basso il link a tutta la puntata andata in onda il 31 Gennaio.
Buon ascolto/lettura.

Daniel- 28 anni di attività per questa realtà campana...Siamo tra Napoli e Palermo, a Pontecagnano. Ed è una realta che all'inizio era un pò visionara perché è una realtà artigianale frutto anche dell'idea di una madre e di una figlia, Marisa e Veronica, che hanno iniziato proprio a pensare, in uno scantinato di casa, quello che poi è diventato un vero e proprio laboratorio artigianale legato fortemente al tessile ed in particolare ad un tessuto come la seta pregiato antico prezioso e questa sotria di famiglia e diventata una storia di impresa per la realizzazione in particolare di prodotti legati alla seta che ha portato poi questa realtà a contemplare 20 risorse ed una crescita costante favorita anche dalle nuove tecnologie. Sia all'interno del laboratorio sia al web che ha permesso di raggiungere molti più clienti rispetto al solito.
E allora da quasi tren'anni cosa realizzano...realizzano le cravatte, i papillon, i fazzoletti da taschino, ma anche sciarpe, bretelle...l'accessoristica del made in Italy con alcuni tessuti naturali e tutto realizzato a mano. E quindi assieme a questa artigianalità c'è la managerialità che ha affiancato naturalmente l'idea sapiente e vincente dei nostri antisignani di questa realtà e tutto ci spiega oggi il manager ma anche, diciamo, il proprietario di questa realtà titolare perché di seconda generazione e figlio del fondatore  è con noi Domenico Malangone. Ben trovato, buongiorno.

Domenico- Buongiorno e buongiorno a tutti.

Daniel- Allora, questa storia è nata proprio in famiglia, possiamo dire ma oggi si è sviluppata e cos'è rimasto dell'idea originaria e con quale tipo di attese e aspettative, Malangone.

Domenico- Dell'idea originaria è rimasta sicuramente una fortissima impronta artigianale. Nel nostro territorio abbiamo una grandissima cultura da questo punto di vista, sartoriale proprio e quindi diciamo che era il luogo ideale per poter, diciamo, continuare a portare avanti questa idea, appunto, di artigianalità sartoriale. Dopo di chè la nostra fortuna è stata che il fratello della fondatrice, quindi mio zio, il signor Vito Rufolo, avesse una seteria da diversi anni, insomma...a Como, mia madre, la signora Marisa appunto, avesse delle grandi competenze, sebbene facesse altro nella vita, sartoriali e quindi era capace di prendere una qualsiasi cosa, capire come fosse fatta e replicarla migliorandola anche. Quindi diciamo che noi ci siamo avvalsi sicuramente di queste capacità.

Daniel- Senta Domenico, è proprio l'attenzione lei diceva all'esperienza anche nella capacità anche oggi difficile da distinguere, per esempio, la vera seta, nella quale voi siete immersi dalla mattina alla sera da altri materiali, per esempio dal sintetico...ci vuole una mano, no, l'esperienza, il tatto in tutto questo ormai voi siete dei maestri.

Domenico- Diciamo che viene semplice là dove si abbia un prodotto autentico da confrontare con qualcos'altro.

Daniel- Certo!

Domenico- Nel senso che a quel punto ti rendi conto davvero delle caratteristiche che lo contraddistinguono. Per tanto la seta e sì lucida ma non sarà mai così tanto lucida come il poliestere. Ha una sua mano, che può anche variare, però la mano della seta è assolutamente diversa appunto, poi, da quella del poliestere...anche un pò difficile da descrivere come sensazione. Bisognerebbe stare lì a prendere in mano la seta, a toccarla, a rendersi conto che a quel punto si stabiliscono dei canoni e dopo, quando si tocca qualcos'altro si dice attenzione!...

Daniel- E' un'esperienza sensoriale, lei dice, dove la formazione anche la capacità di trasferire questo nowhow della signora Marisa in poi a tutte le persone che si confrontano con questo affascinante mondo, costituisce anche l'elemento importante di maturazione, di formazione e di comprensione di un settore importante e strategico come il tessile che non contempla solo la seta, abbiamo detto, la seta Honan, Thussa, Panama, Bourette, seta Madder, seta Raso, Jaquard, stampata...avete poi altri filati che utilizzate, lino, cotone, cachemire, lana, garza, maglia, modal, flanella...

Domenico- Tutti quanti quelli naturali anche perché diciamo che, anche se trattiamo accessori, anzi, il nostro focus sono proprio le cravatte, cravatte di ogni genere quindi, 3 pieghe, 7 pieghe, sfoderate...

Daniel- Poi c'è la tradizione napoletana, no? che vi lega profondamente.

Domenico- Diciamo che la regina è stata da sempre considerata la seta ma diciamo meritatissimamanete, però, diciamo, nel tempo la moda ha introdotto anche , non so, la lana...perché, parliamoci chiaro, è molto più bella una cravatta in lana abbinata ad una giacca in lana, ok? Oppure le giacche di lino in estate, magari abbinare un misto seta/lino è molto più chic rispetto alla seta.

Daniel- E lei ci fa songnare in questo, perché sottolinea questo made in Napoli prorio con stile e anche con capacità di razionalizzazione dei costi e utilizzo e sempre fedeltà alla qualità, questo è un pò il credo sia suo sia di Veronica che l'accompagna in questa sfida imprenditoriale. Dobbiamo dire che i tessuti sono tutti rigorosamente italiani e non subiscono trattamenti chimici nocivi, quindi è tutto frutto di gessetti, forbici, ago e filo e quindi di sartoria napoletana e partenopea nel suo complesso, con quale tipo di aspettative sui mercati, Domenico, in particolare? L'ambizione è rendere accessibile l'alta qualità attraverso quali strumenti con quali tipo di attese?

Domenico- Allora, faceva benissimo a parlare di sfida...effettivamente la nostra sfida è stata quella di continuare caparbiamente a rimanere degli artigiani ma degli artigiani organizzati benissimo, in sintesi ci definisco degli artigiani veloci. Veloci e anche innovativi, nel senso che la grandissima concorrenza che c'è stata anche da parte della cina anche se per noi è stata indiretta, essendo dei veri e propri artigiani, a fatto si che noi, diciamo, razinalizzassimo tutta la produzione, innanzi tutto, e poi dall'altra parte abbiamo investito e creduto tantissimo nella innovazione tecnologica. Abbiamo messo su, appunto, un sito online molto ben curato, molto anche innovativo, dove offriamo diciamo, una serie di servizi che non sono soltanto quelli della commercializzazione, perché poi abbiamo dovuto apprendre anche le tecniche della commercializzazione... noi nasciamo come produttori. Noi da sempre siamo degli esportatori.

Daniel- Quindi casa e bottega con un occhio al fatto a mano, in questa casa e bottega artigiana. Stile italiano con un occhio attento anche ai mercati internazionali che apprezzano la qualità e naturalmente nelle boutique anche all'estero, sono affascinati dal buongusto italiano come nell'esperienza napoletana, Pontecagnano, diciamo campana, di Domenico Malangone e di Veronica, nel solco dell'insegnamento di mamma Marisa e degli zii che io ringrazio davvero per essere stato con noi con i migliori in bocca al lupo.

Domenico- Grazie!

 

Qui potete ascoltare tutta la puntata andata in onda il 31 gennaio.

Buon ascolto

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